Ho trascorso il primo giorno
dell’anno con la mia più cara amica e i nostri rispettivi figli.
Non si viaggia da soli in giornate come questa.
Oggi è stato “famiglia”.
Noi due ieri:
“Non avevo
mai preso in considerazione, in quel primo anno di liceo, l’idea che io e te
potessimo avere qualcosa in comune. Se penso a te in quel periodo ho in mente
l’immagine di Jessica Rabbit per i tuoi capelli rosso fuoco, lunghi e ricci e
per quel sentore di donna che già emanavi con tanta inconsapevole prepotenza.
Eri eccessiva per me, ecco perché non ti ho approcciata prima di quell'estate
in seconda. Rappresentavi il diverso e la mia insicurezza di allora non mi
permetteva di avvicinarmi a qualcosa che non faceva parte del mio mondo fatto
di regole e precetti.
La
casualità, solo lei, ha fatto da trait d'union tra noi: siamo rimaste senza le
rispettive compagne di stanza e ci siamo dette “Va beh, proviamoci con questa,
anche se non so chi sia e non so proprio come andrà”.
Mi è
capitato da poco di rivedere le foto di quel mese trascorso insieme e sentire
riaffiorare nitidamente i ricordi delle stupidaggini che ci hanno fatto ridere
come due pazze sciagurate in quei magnifici giorni inglesi. Credo che quella
vacanza abbia segnato un inizio indelebile per questo nostro legame che altro
non è se non una forma d’amore. Sono passati più di vent'anni da allora e i
nostri visi si sono trasformati mentre il sorriso, io vedo chiaramente il tuo,
è sempre lo stesso. In esso respiro odore di libertà: sole, io e te, lontane da
casa e dallo sguardo vigile dei nostri genitori, abbiamo dato vita alla nostra
natura di allora. Tu bellissima, ribelle e sicura di te, io più timida e
incerta ma non meno sconsiderata: noi due così diverse, già da allora, abbiamo
trovato un terreno comune a cui vorrei poter dare un nome”
Noi due
oggi:
“Tutto ha
inizio giovedì a pranzo: il nostro appuntamento fisso. Sapevo che ti avrei
vista cambiata, lo avevo percepito dai tuoi messaggi il giorno prima ma non
credevo un tale cambiamento. Ammetto di non averti concesso molto credito nella
mia fantasia. Ci conosciamo dai tempi del liceo amica, siamo alla soglia dei
quaranta ed io, in tutti questi anni , una volta sola, ti ho vista variare così
radicalmente il tuo look. In quell'occasione ci stava tutta la contestazione di
quei tempi, in questa invece, un altro genere di ribellione.
Si insomma, io sono sempre stata quella dal taglio facile mentre tu no. Ogni volta che hai sperimentato in materia di capelli lo hai fatto a livello del colore e non tanto del taglio: i capelli lunghi o medio lunghi, a seconda dei momenti, sono sempre stati la tua, e credo anche la mia, coperta di Linus. Una certezza, così come che il sole la mattina si alzi e la sera tramonti, un punto fermo nel mio modo di percepirti e nella tua visione di te stessa. Hai sempre avuto il culto dei capelli belli, curati e soprattutto lunghi.
Alla luce di
una tale premessa, non ti stupirà sapere quanto io sia rimasta sbalordita nel vederti
con un taglio davvero corto. Non me l’aspettavo. Non così. Non da te che, in
quest’ambito, sei sempre stata decisamente conservativa. Giovedì hai
smascherato tutte le mie resistenze e le mie false credenze: lo hai fatto
in modo netto e altamente rivoluzionario. In quel gesto e sul tuo volto
ho letto la sete di regalare a te stessa e agli altri nuovi occhi per vederti.
Sei in ricerca amica, a caccia di aria, di nuova linfa da respirare e il tuo
faccino felice e radioso per questa novità era anche un po’ spaventato e in
cerca di conferme.
Ti ho vista bellissima come mai prima: i tuoi lineamenti fini vengono evidenziati da questa cornice composta e regolare e i tuoi occhi scuri si stagliano in tutta la loro profondità. Ti ho vista fragilissima, con gli occhi emozionati dal mio sincero ed accorato entusiasmo. Mi sono sentita irrimediabilmente coinvolta in questa storia di cambiamento, in questa rivoluzione estetica ed emotiva che vede te protagonista e la sottoscritta compagna di viaggio.
Mai come giovedì, ho compreso che le rivoluzioni delle persone che amiamo sono anche le nostre. Non possono non appartenerci e il sogno che ora ti racconterò lo dimostra.
Nel tuo
cambiamento ho avvertito somiglianza, comunanza di elementi e infinita
sorellanza”.
Lei è qui
tra queste pagine perché è con me sempre e perché è importante riconoscere che
non potevo iniziare l’anno in modo migliore.
Sono
fortunata Penelope. Ho lei e ho te.
Ti mando un soffio di polvere magica, per rendere vero il tuo desiderio, far volare le parole che vibrano in questo blog tra le vite di milioni di sconosciuti. Leggerti e' un viaggio magico, dove il sogno sfuma nella realta' e la plasma. A te, mio specchio, giunga la luce con cui illumini questo mondo mediocre e mentitore. Sii sempre vera, limpida e scintillante. Brilla a dispetto di chi vorrebbe vederti opaca e grigia. Vola in alto. Ce la farai.
RispondiEliminaIl tuo soffio mi ha toccata.Perseguirò la strada della luce.
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