mercoledì 15 gennaio 2014

AZIONE CIAK SI GIRA!

Ammiro le persone che agiscono d’istinto. In realtà, ammiro le persone che agiscono.

L’azione è una questione di coraggio, lo stesso che ci è necessario per vivere ogni giorno con passione e originalità e che, banalmente, mi affascina.

Ci vuole coraggio per agire e basta. Senza pensarci  troppo.

Come Delia, la protagonista del romanzo iniziato da poco, che spappola un gelato sulla faccia del suo ex marito per vomitargli addosso tutte le incomprensioni rimaste in sospeso o chi decide di fare un figlio nonostante non sia il momento giusto, o ancora, come chi cambia rotta per dire sì ad un amore o al proprio sogno.

Ha avuto coraggio di agire chi ha scritto pericolose verità pagando il caro prezzo della libertà ed è stato temerario chi ha lasciato un posto di lavoro sicuro per realizzare un’idea. I giornali, soprattutto le riviste femminili, pullulano di esempi di questo tipo ed io ne sono sempre più attratta. Non medito la fuga, ma l’azione pura, quella sì.

Ad un certo punto, l’azione ti viene suggerita da mille dettagli. I cosiddetti segni o segnali. Gli stessi che cerco assennatamente e in cui credo.

Ti interessi ad un argomento e, ad un certo punto, pare che ogni cosa ti parli di quello: gli incontri ti portano lì, le letture, i cartelloni pubblicitari, una canzone alla radio, un post su face book, una parola detta tra mille, un’immagine vista per strada, una scritta su un muro. Tutto, davvero tutto, ti porta in quella direzione.

E’ come un vento che ti sospinge. Acqua che s’incanala. Eco che rimbomba.

Quello è il momento di agire.

Ti trovi  accanto al guado e devi solo allungare la gamba per raggiungere l’altra riva. Un gesto immediato. Netto. Veloce. Tac e sei di là.

Al di qua del guado ci sei rimasto una vita: al di là sta il nuovo. Il rischio del possibile.

Arriva un giorno in cui lo fai e basta!

Stasera leggevo  che Chiara Gamberale, una giovane e brava scrittrice,  per dare una sferzata nuova alla sua vita ha deciso che per un intero mese avrebbe sperimentato, per almeno 10 minuti al giorno, qualcosa di nuovo e mai fatto prima. Non ho letto il libro ma mi ha incuriosita l’idea e mi sono chiesta, cosa farei io? Come mi sentirei al termine di un mese così?

E tu Penelope? Cosa avresti fatto di nuovo? Magari avresti danzato nuda o saresti andata a caccia o, chissà, avresti preso una barca, degli uomini e te lo saresti andato a cercare da sola il tuo Ulisse!

Azione contro attesa. Uno a zero. Palla al centro. E via di nuovo. Mi creo la vita nuova!

Trentuno cose nuove che vorrei fare, una per giorno. Quante!

Mi alzerei una mattina all’alba per avere tempo per me prima che inizi la giornata, leggerei argomenti di fisica quantistica, andrei al lavoro in bici, mi tingerei i capelli di blu, pianterei fiori sul mio balcone, mi vestirei da ballerina, canterei ad un karaoke, invierei un mio manoscritto ad una casa editrice, porterei i miei figli a Parigi, racconterei una mega balla chi so io, urlerei certe verità a squarcia gola, mi iscriverei ad un corso di danza, uno di canto, uno di scrittura creativa e mai ad uno di cucina! E chissà quanto altro.


Oddio, mi sento già meglio!


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