Credo nella forza e nell potere
evocatore delle parole.
Amo sceglierle con cura e
soppesarle prima di dar loro fiato. Esse possiedono la forza di cambiare il corso delle cose e
delle relazioni tra le persone. Una parola detta al momento giusto può farti
innamorare o farti scappare mentre una che non arriva mai può finalmente condurti
verso luoghi che credevi inaccessibili o farti dire no!
Mi affido a quelle che sento affiorare
spontaneamente in me e ad altre che pronuncio per libera associazione di pensieri
o semplice assonanza. Le parole nascono da dentro e, come i sogni, esprimono
la parte più inconscia dell’essere. Anche il tono che usiamo per pronunciarle
non è mai casuale. Ecco perché le ascolto attentamente e le analizzo con
perizia.
Tracciano la via ai pensieri e permettono
loro di prendere forma palesandosi prima
all'anima personale e poi a quella collettiva. Nulla dona pace alla mente ricolma di
concetti e riflessioni accavallate l’una sull'altra come l’espressione orale o scritta
delle parole. La loro esplicitazione mette ordine.
Ne esiste una, tra le tante, che mi
riempie e mi infonde un piacere quasi orgasmico.
La parola MERAVIGLIA.
Mi riconduce ad uno stato primordiale di riscoperta delle cose del mondo
come se le vedessi, sentissi e odorassi per la prima volta.
E’ un termine che
ha il sapore delle fiabe e trattiene in se un po’ del luccichio delle stelle.
Meraviglioso è un tramonto, un sorriso, un incontro ma anche l’istante in cui
ti nasce un figlio e i suoi occhi incontrano i tuoi per la prima volta o quello
stato di quiete e soddisfazione che ti
pervade dopo uno sforzo fisico totalizzante. Sento che la meraviglia s’impadronisce
di me quando intuisco la non casualità degli eventi o incontro le persone
giuste al momento propizio e, ancor più meraviglioso, è quello stato
psicofisico di pienezza del vivere al di là di ogni maschera.
Meraviglia è una modalità diversa
alla quale si giunge perdendo la smania del controllo a tutti i costi. Solo lasciandomi
andare sono capace di meraviglia.
Qual è la tua parola Penelope?
Quella più scontata sarebbe “attesa”, quella più
dolce sarebbe “presenza”, quella più dura sarebbe “abbandono”.
La tua. Voglio la tua.
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