sabato 23 novembre 2013

LA DIREZIONE

Come molti, intuisco la presenza di qualcosa più grande di me. Qualcosa che mi guida e mi conduce verso l’unica direzione possibile. 

Oggi so che il dolore è un’esperienza che travolge la via su cui cammino per farmi avventurare in sentieri nuovi e sconosciuti. Non ne faccio più il mio centro ma gli riconosco tutto il suo valore.

Ogni mio tasto dovrà essere toccato in modo da arrivare a suonare la melodia finale. 

Voglio avere parte attiva al concerto. Decidere le partiture e toccare tutti i tasti, anche quelli duri e mal funzionanti, quelli stonati e striduli che devono essere oliati o su cui bisogna insistere maggiormente.

Gli angeli esistono. Ho protezione intorno: la caduta verso la libertà non è libera.

Tu Penelope sei uno di loro. Sei il simbolo di una forza che mi spaventa e mi attrae allo stesso tempo. La sperimento in questi ultimi anni perché la vita mi ci ha costretta. Ora voglio farne buon uso. Non voglio averne paura. 

Gli angeli sono tutte le persone che ho incontrato negli ultimi tre anni della mia vita e quelle che ci sono anche da prima: ognuno di loro ha contribuito alla mia rinascita.

Oggi fisso, in vostra presenza, i presupposti della nuova me.

Al bando la paura.

Al centro posiziono la forza che finalmente mi riconosco. Il resto è costruzione, creatività e condivisione. E ancora amore. A bando il bisogno.

Raccontare di me è parlare di voi, cari angeli.


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