martedì 1 aprile 2014

A ME LA LUNA

Leggere l’oroscopo ogni mattina è come bere il caffè. Una nuova, forse stupida, irrinunciabile, abitudine. Il desiderio illusorio di sapere come andrà, cosa accadrà ancora prima che sia. Una nevrosi moderna ed insulsa. Una delle tante.

Tu che abitudini hai Penelope?

Io ti immagino la mattina, in piedi, davanti alla finestra della tua camera da letto, intenta a  spazzolare i tuoi lunghi capelli neri per poi acconciarli sapientemente sulla nuca. Ti vedo mentre scruti l’orizzonte in attesa di un segnale luminoso, un profumo diverso o un messaggero  bizzarro che ti porti notizie del tuo amato. Mi sembra anche di scorgerti mentre danzi nuda sotto la luna piena e silenziosa per sfogare la tua rabbia e disperazione. Ci vuole fede per credere che un uomo torni da te. Ce ne vuole tanta. Dove la trovi? A cosa ti aggrappi?

Ho avuto quel tipo di speranza in passato. Ora no. Non so spiegare le motivazioni che sostenevano quella cieca fiducia perché le ho perse, non mi appartengono più.

Non rinunci alla tua passeggiata mattutina lungo la spiaggia e alle tue nottate folli  volte allo scioglimento dei nodi della tela. Non puoi fare a meno delle confidenze con la tua ancella adorata, tenera coscienza vestita da ragazza, e alle tue vezzose apparizioni davanti ai proci. Sono lì che ti ammirano, ti desiderano e smaniano per te e il regno del tuo Ulisse.

Nuove abitudini, nuovi mondi da esplorare. Hai tempo per te, sorella mia. Hai tempo per imparare.

Chissà lui, invece. Chissà se pensa a te prima delle sue battaglie, durante i suoi naufragi o nei suoi molteplici incontri ?

Ti interessa Penelope o provi quel tipo di amore gratuito che sa andare oltre le contingenze, i gesti e le parole ricevute in cambio?

Insegnami  sorella.

Tra te e lui chi impara di più sull'amore? Tu che resti e pazientemente attendi nella tua “nuova vita” o lui che sperimenta, lotta, vive e, magari ama, altrove?

Per comprendere l’amore è necessario eliminare il superfluo e badare all’essenziale, a ciò che liberamente dice il cuore. Senza vincoli e catene, con infinito coraggio.

Anche tu, come me, cerchi in ogni dove qualcosa che ti riporti al nocciolo, al vero, a ciò che vola libero  dentro di noi nostro malgrado?

Quando ti ritrovi a dover reinventare da capo una vita, è auspicabile percorrere strade nuove, fare uso di  dinamiche diverse che soppiantino le vecchie e abbandonare le certezze di un tempo fiduciosa che “tutto andrà come deve andare”. Il controllo  non è libertà, non è amore.

Allora ti annuncio che lascio perdere l’oroscopo mattutino e m’inventerò qualcosa di nuovo e più fluido, qualcosa di lontano dalle aspettative stupidamente inutili che mi permetta di respirare a pieni polmoni la bellezza di una giornata in divenire, istante dopo istante. Questa è libertà.

Sei stata molto più libera di ciò che potrebbe sembrare, Penelope. 
Hai respirato nella tua speranza senza soffocare ed hai amato senza riserve, anche da lontano.

“Difficilmente le forze benevole che popolano l’universo non danno possibilità all'amore, se è davvero tale e non è un mero bisogno, di essere vissuto”. Queste le scelte parole di una donna che stimo e che, al momento giusto, sa sempre ricondurmi sulla strada.

Oggi mi è stato chiesto di citare il passo di un libro che mi appartiene particolarmente e senti un po’ cosa ho scelto:

"Invece la prima notte in quel villaggio in India, cullato dal mormorio delle voci, gli occhi pieni di stelle, quando il padre di un altro uomo mi posò una ruvida e callosa mano da contadino su una spalla, compresi ciò che avevo fatto e ciò che ero diventato, fui consapevole della pena e dello spreco, lo stupido, imperdonabile spreco della mia vita.
Mi si spezzò il cuore per la vergogna e il dolore. Seppi quanta sofferenza era in me, e quanto poco amore. Alla fine seppi quanto ero solo. 
Ma non potevo reagire. La mia cultura mi aveva insegnato bene le cose sbagliate. Perciò rimasi immobile, senza la minima reazione. Ma l'anima non ha cultura. L'anima non ha nazione. L'anima non ha colore, accento, stile di vita. L'anima è per sempre. L'anima è una. E quando il cuore prova un momento di verità e di dolore, l'anima non sa restare immobile. 
Strinsi i denti sotto le stelle. Chiusi gli occhi. Mi abbandonai al sonno. Uno dei motivi per cui abbiamo un terribile bisogno d'amore, e lo cerchiamo disperatamente, è perchè l'amore è l'unica cura per la solitudine, la vergogna e la sofferenza. Ma alcuni sentimenti si nascondono così profondamente nel cuore che solo la solitudine può aiutarti a ritrovarli. Alcune verità sono così dolorose che solo la vergogna può aiutarti a sopportarle. E alcune circostanze sono così tristi che solo la tua anima può riuscire a urlare di dolore”.

Questo è davvero uno dei passi che potrei leggere e rileggere senza stancarmi mai. Vorrei averlo scritto io. Non l'ho scelto io, lui ha scelto me.

Le sfumature sempre nuove di ciò che intuisco sono quelle dell'anima che è sola e immutabile quanto vulnerabile e accogliente mentre i colori che scorgo sono quelli del cuore di un uomo che si abbandona e quindi ama, sotto un cielo di stelle. In questo estratto è racchiuso l'essenziale.

Io desidero la luna per abbandonare me stessa.







Nessun commento:

Posta un commento