I momenti di impasse, proprio per definizione, sono difficili
da superare. Andare oltre, imparare a guardare al di là del momento
contingente, leggere nelle pieghe della vita e scoprire che un senso c’è. E’scritto. E’lì.
Sono a corto di energie. Davvero.
L’unico modo per andare oltre è uscire da me stessa. Mettere
il naso fuori e rendermi conto che non sono nulla rispetto al mondo: il mio
dolore, il mio vuoto e senso di abbandono che non guariscono sono comuni a
tanti. E allora cerco un buon motivo per voltarla davvero questa pagina. Lo
cerco tra il dentro e il fuori, in quel punto di confine tra l’essere e
l’apparire, tra il sentire e il sognare, tra la vita e quello stato di veglia
assopita, tra il dire e il fare, tra la pigrizia e l’attivismo, tra il voler
vivere e il soccombere.
Voglio un punto a metà per ripartire un’altra volta. Da me
con me e senza di me.
Riparto da ora.
Mia figlia è appena uscita da scuola e mi
mostra, fiera, il buco di un dente che le è appena caduto. Non vedeva l’ora che
accadesse; la fa sentire grande, in crescita, in evoluzione. Traballava da
qualche mese e oggi, durante l’ultima lezione, si è staccato definitivamente.
Lei è felice per questo ed è riuscita anche a dirmi che, con questo sole,
quella di oggi è davvero “una bellissima pomeriggiata”.
Ecco riparto da qui.
Da questa gioia per le cose semplici,
dal suo sorriso contagioso e dall'energia positiva che emana. I pensieri
negativi hanno il potere di arrotolarsi su se stessi e chiuderti in una morsa
che toglie il respiro. Chiedo alla vitalità di mia figlia di fare contatto e
trasformare tutto il brutto in luce, in gioia, in frenesia inarrestabile di
vita.
I figli sono la fonte del vero amore che si dona
senza volere nulla in cambio.
E allora riparto da un buco, quello della mia piccola combacia
con quello del mio cuore, da una mancanza che ora conosco bene. Affrontare
questa apertura con gli strumenti che oggi ho a disposizione significa superare
la voragine di ieri. Una fessura profonda può rappresentare una serratura per aprire
nuove porte. Andare avanti, progredire, trovare strade alternative è il mio compito
senza dimenticare quello più importante.
Amare i miei bambini
ed impegnarmi nel farli crescere. Non posso distogliermi da ciò.
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