Penelope, è incredibile!
Siamo qui per fare esperienza, sembra dirmi la vita, in
questi giorni.
E’ un continuo susseguirsi di
corsi e ricorsi, di mazzate sui denti e incontri straordinari. Mattone su mattone
costruisci il tuo muro di conoscenza e la tua corazza da guerriero. Scopri che
le persone non sono quello che sembrano, a volte sono peggio, altre meglio, e
che la vita non è all'altezza delle aspettative che ci siamo auto costruiti. Si
questa cosa delle aspettative o desideri, che dir si voglia, è davvero
complicata. Ne parlavo a pranzo con la mia amica di sempre.
Il fatto è che tutti ci dicono di non avere
aspettative ma non è possibile per coloro che hanno compreso che la vita è una responsabilità personale e che l’importante è non fermarsi mai e rifiutare, a gran
voce, schematismi, paure e rigidità.
Chiamiamoli desideri,
preferisco.
A pranzo oggi abbiamo decretato
che è bene averne ma è altrettanto bene, dopo aver convogliato tutte le nostre
energie in quella direzione, lasciar scegliere alla vita le modalità e i tempi.
Il controllo è un’illusione per cui rilassiamoci in questo mare in piena ,dopo
aver spiegato le vele, e lasciamo andare.
La chiave di ogni cosa è la consapevolezza, la
sola forza vitale che ti da la direzione, il buon vento. Per essere consapevoli
ci vuole lucidità e amore verso se stessi e verso la vita. La consapevolezza,
lo dico per esperienza, significa incommensurabile fatica e, diciamoci la
verità, chi ne ha voglia?
In pochi, davvero in pochi.
Io li riconosco ormai: sono quelli che hanno lo sguardo vivo e curioso, quelli che
camminano a testa alta e non si lasciano vivere, quelli che con instancabile energia
cercano, cercano, cercano e rischiano personalmente.
Sono in tanti, invece, coloro che
si lasciano trasportare, per un po’, dagli entusiasmi della schiera dei “consapevoli” , ne cavalcano la scia ma
poi, quando il gioco si fa duro, mollano adducendo scuse senza dignità che regalano
un gran senso d’inadeguatezza all'altro. Non giudico. Ma dico basta! Non
trascino più.
Ognuno fa per sé, come dice il mio amico Luca.
Ed ha ragione!
Ognuno impari a guardarsi dentro in solitudine e provi a cavarsela
da solo in questa selva di mondo mutante e variegato. Si è soli sempre davanti alle verità; gli altri, per quanto preziosi, arrivano dopo.
Chi è sempre pronto a somministrare aiuto o soccorso in realtà cerca di salvare
se stesso, chi è bisognoso tampona una voragine incolmabile, chi ha smesso di
fare qualsiasi cosa e si lascia vivere è cinico e senza vitalità, chi non
agisce per timore di urtare fragili equilibri è un vile senza gi attributi.
Insomma ce n’è davvero per tutti e non se ne viene più a capo. Siamo tutti messi
un po’ a testa in giù, soprattutto chi si nasconde dietro ad un’esistenza ideale
e “perfetta”.
Resetto e faccio pace con me e
con il mondo. Ma da oggi, e qui lo prometto a me stessa, sarò un po’ più corazzata e
sulla difensiva. Senza cinismo ma con una sana propensione all'autodifesa.
C’est la vie!
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