mercoledì 3 dicembre 2014

CERVELLO IMPAZZITO: GIOCHIAMO!

Amo vivere la vita dipingendola con le parole. Le uso incessantemente, cerco di farlo al meglio, quando parlo, scrivo ma anche quando ascolto. Per me le parole contano, hanno un peso, un valore: sono un filo rosso che cuce il dentro con il fuori, un’intermittenza fluorescente tra anima e corpo, un biglietto da visita del nostro spirito a cui non è possibile sottrarsi.

Termine, vocabolo, lemma o, più semplicemente, PAROLA.

Mi piace pensare che ci vengano regalate in ogni istante della giornata per dare luce ai nostri gesti, agli sguardi, ai repentini cambi di umore, alla rabbia, alla gioia, alle intemperanze dello spirito. La vita ha bisogno di parole per essere compresa e assaporata oltre che di silenzio e  buio per essere accettata: esse accendono una luce là dove si fatica a trovare un senso. Le parole, scritte, cantate, ascoltate, lette, recitate o taciute bussano alla porta della nostra consapevolezza quando siamo pronti ad accoglierle.

Prima di quel momento, esse ci rimbalzano dentro o scivolano addosso come fossero semplice aria messa a disposizione per essere respirata.

Giochiamo con le parole, Penelope, al Cervello impazzito. Non pensare: dillo e basta!

La parola è: FILO!

Conduttore, filo di speranza, filo colorato, giallo,sciolto, nodo, treccia, bruciato, sciolto, spezzato, unione, cucito, bocca cucita,legata, salame, corda, eros, rosso, amore mio…

Ancora.

La parola è: CHIAVE!

Porta, lucchetto, apri, spalanca, entra, calpesta, legno, pesante, spalla, colpi, paura, segreto, respiro, luce, finalmente..

E’ un gioco Penelope, in cui si lascia la mente libera di vagare associando parole e immagini  in modo immediato e non premeditato. Una parola e ti prendi qualche secondo di tempo per abbinarla ad altre oppure a suoni e immagini da lei evocate:  fai presto Penelope, non permettere al ragionamento e al pensiero razionale di subentrare in questo gioco in  cui celerità e spontaneità sono i vincitori indiscussi.

Ho sempre adorato questa tecnica  di libera espressione che ti allena a dire no alle censure della mente imposte dalla buona educazione, dal formalismo imperante e da tutto ciò che è vincolo e imposizione esterna. La mente, così come il corpo e il cuore, necessita di libertà di funzionamento per potersi ossigenare in modo naturale. Nulla in noi è stato creato per restare ingabbiato a lungo, tantomeno il nostro cervello.

Procedere per libere associazioni non svincola solo la mente ma anche lo spirito, rendendolo più leggero e incline alla sua vera natura. La vita stessa procede per associazioni “più o meno libere” di fatti, persone e occasioni dando vita a coincidenze stravaganti e talvolta improbabili che lasciano il segno e che toccano le corde dell’anima. Se desideriamo coglierli, i segnali che la vita ci sottopone sono spesso inequivocabili.

Dal momento in cui ho aperto gli occhi su queste evidenze, la mia vita appare  piena, sensata e costellata da concomitanze che sanno di miracoloso e da cui traggo immensi benefici. Basta un sogno, un incontro, la vista di una scena particolare per strada, il racconto di un figlio o un semplice ritardo a squarciare un cielo cupo e colmo di nubi indefinite.

Domenica sera. Una Torino piovosa ormai da troppe ore. Un caro amico con me e la decisione di andare al cinema per guardare un film insieme. Come spesso accade a noi moderni, Penelope, arriviamo in ritardo per il film scelto e dobbiamo ripiegare su un altro. Il titolo ci sembra carino: ha a che vedere con la felicità ma non ne sappiamo molto. Ci fidiamo di un istinto comune  e decidiamo di farci trasportare in quel mondo di “felicità” o “happiness” per restare fedeli al titolo.

Ecco Penelope, domenica è accaduto di nuovo: non poteva che capitare a me e lui, così naturalmente predisposti alla ricerca di un senso, e non poteva verificarsi se non in questo momento delle nostre vite in cui il vento ricomincia a soffiare, per entrambe,  verso nuove direzioni. La visione di un lungometraggio che affronta il tema del tema della verità e trova la risposta nella conduzione di una vita semplice, fatta di condivisione e spiritualità ha comunicato empaticamente alle nostre vite  indicandoci nuove  direzioni possibili.

Si è parlato di karma, come ho già fatto altre volte tra queste righe, come di un cerchio da concludere o un disegno da terminare in questa o più vite. Oggi, alla luce di tante esperienze e letture, sono sempre più convinta che siamo NOI i soli artefici della strada su cui poggiamo i passi, presenti e futuri,  con cui chiuderemo questo cerchio.  I nostri pensieri sono fondamentali nel processo di costruzione del possibile perché diventano azione e le azioni s’incanalano nei meandri sotterranei dell’invisibile e dello spirituale creando gli effetti  qualitativi del nostro vivere. 

L’universo, amica mia, mette ogni cosa a nostra disposizione, ne sono certa, e sta a noi scegliere ciò che ci fa stare bene e ci fa progredire nella direzione auspicata. Non penso ci siano vie giuste o sbagliate ma solo aderenti o meno al nostro sentire. Questa è la sola via.

Domenica, all'uscita dal cinema, gli occhi del mio amico erano lucidi e il silenzio è stato per qualche minuto il degno compagno di una riflessione che entrambe abbiamo interiorizzato autonomamente e poi condiviso in semplicità. La vita chiama, apre le vie, mostra le direzioni, induce al coraggio del cambiamento ma, per riuscire ad avere la vita che ci sentiamo dentro, è necessario essere aperti non solo alle esperienze tangibili ma soprattutto a quelle spirituali ed interiori.

Sono giorni strani questi, colmi della parola libertà che riecheggia sotto mille forme. Allora Penelope, sei pronta?

La parola è: LIBERTA’!

Volo, gabbiano,uccelli, ali, aria, mare,giri, onde, viaggi,scelta, vita, rischio, andare via, sparire, dire no, amare, tradire, giocare, uscire, entrare, capelli al vento, paura, scelta, difficile..

Partiamo da qui.

Usiamo le parole Penelope, giochiamo con esse per sperimentare una libertà possibile, tutta da costruire, tutta nelle nostre mani.




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