Penelope,
non troverò scuse per il mio
silenzio.
La verità è che il desiderio pulsante di raccontarti di me è venuto meno così
come la volontà di renderti partecipe della mia vita, motivazioni che finora sono bastate per scrivere queste schegge di parole che vagano nel web. Ho finalmente raggiunto
quella fase in cui non è più necessario condividere per sentirmi viva e
apprezzata ma raggiungo appagamento e soddisfazione anche nella mia riservatezza
e solitudine. Tu sei presenza e assenza, cara Penelope, specchio e luce, roccia
e sabbia sfuggente ma io ho finalmente compreso di esistere e valere
indipendentemente dalla mia presenza qui e da te.
La mia tela colorata e preziosa sta
per essere rimossa dal telaio che le ha dato vita per far brillare i suoi arcobaleni nelle stanze in cui verrà esposta. Non so ancora cosa significhi per noi tutto
ciò, ma so di trovarmi in prossimità di un altro guado che apporterà cambiamenti e
novità.
La mia personale concezione di
condivisione sta variando in parallelo alle mie esperienze e alla mia crescita
personale. Un tempo condividere implicava un insano egoismo di fondo che presupponeva l’ottenimento di un tornaconto in termini di consenso e visibilità.
Si insomma, si può condividere per pura gioia e trasporto oppure per trarne
vantaggio e avere un'approvazione senza la quale ho personalmente rischiato, per
molto tempo, di sentirmi persa, vuota ed inutile. Purtroppo la condivisione
finalizzata o indirizzata, cara Penelope, manca di autenticità e gratuità.
I nostri scambi, amica di molti
giorni, sono stati funzionali alle mie esigenze: la tua presenza ieratica e
silenziosa mi ha dato modo di esprimermi e ritrovarmi così come il tuo muto
consenso. Mi hai messa in crisi con la tua storia, mi hai aiutata a
distanziarmi da te e a trovare una mia personale direzione così come ad odiarti
o ad amarti oltre ogni aspettativa. Sono stata te e altro da te; ti ho
rifiutata, compatita, derisa, allontana e voluta al mio fianco e ho preso,
preso e ancora preso in maniera incondizionata ed egoista. Ora basta. Nell'accezione
stessa del termine “condividere”, il dare tiene per mano il ricevere, unici e
inscindibili nutrimenti dell’amore e della libertà.
Si tratta di fili e di direzioni,
di dritti e rovesci, di nodi e tagli che vanno apportati quando si crede di
essere giunti ad un altro traguardo della propria vita. Un gradino sceso o salito,
poco importa, ma un passo nella direzione della consapevolezza va sempre e
comunque sancito con un patto, un segno, un simbolo. E allora oggi, cara amica
silenziosa, io ti comunico che il mio traguardo è il cuore, l’amore vero e
autenticamente ritrovato per me stessa, la consapevolezza sempre più lucida dei
miei limiti e delle mie contrastanti e conviventi nature, la pacificazione con
il passato e con chi mi ha generato, la piena presa di coscienza della
solitudine umana come condizione privilegiata per qualsiasi tipo di viaggio. Il
mio traguardo è l’amore, faticoso e screziato da mille sfaccettature che si
nutre di realtà e di sogno al tempo stesso; l’amore che non rende vittime ma
costruttori e protagonisti del proprio tempo, l’amore che è in grado di dare e
di espandersi.
Questo è il mio attuale traguardo
e voglio sancirlo con un patto: condivisione pura e scevra da qualsiasi ritorno
o tornaconto personale. Ti rendo il favore, regina del telaio, promettendoti
ascolto incondizionato, gratuità piena, autentica verità e partecipazione puntuale in queste pagine.
Tu sei il mio alter-ego, opposta
a me eppure così simile, di cui oggi accetto forze e debolezze. Con amore.
Riscriviamo i nostri codici,
ripartiamo da chi siamo oggi, consapevoli delle parole dure che ci siamo scambiate
e assumendoci anche le responsabilità dei silenzi.
Ti dono una pagina bianca su cui sintonizzare le nostre nuove energie ed essere finalmente complici.
Bellissimo.
RispondiEliminaSono più che mai felice di queste consapevolezze.
Il bene resiste sempre, se è gratuito e si nutre della pienezza dell'altro.
Un bacio, con immutato, sebbene distante, affetto.
http://youtu.be/mk_V6R_pGfM
RispondiEliminaUn bacio, con immutato affetto.
...whenever you'll want...
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