venerdì 24 luglio 2015

LESS IS MORE

Penelope,

sono stanca.

La mia mente è offuscata da troppi voli pindarici: progetti, persone, idee, sogni. Sono in preda ad una vera e propria crisi di onnipotenza che non conduce a nulla, un circolo vizioso da cui uscirò solo con il riposo e il distacco. Andrò qualche giorno al mare, non più il tuo. Un altro mare, un’estate diversa. Troverò altri lidi e luoghi magici in cui ammirare il mirabolante spettacolo del sole che tramonta al di là dell’orizzonte e, forse, la tua immagine tornerà alla mia mente. O forse no.

Parto senza dirti nulla perché una mente troppo piena di cose non è in grado di essere chiara ed esaustiva ed io non voglio sovraccaricare anche te di inutili pesi.

Ti lascio un breve, anzi brevissimo, racconto fatto di sole 100 parole per augurarti di poter trascorrere un buon tempo tutto per te:

Marta esce di casa una mattina di fine luglio.

E’ presto. L’aria è già irrespirabile per il caldo eccessivo e lei, vestita del colore delle spose, si rinchiude nell'abitacolo della sua auto in cerca di qualche minuto di refrigerio prima di arrivare al lavoro.

Semaforo rosso. Le si avvicina un Suv impertinente come il conducente che lo guida: fissa la donna con imbarazzante insistenza. I loro sguardi si incrociano ma lei lo distoglie, fintamente stizzita.

Per la seconda volta i loro occhi si incontrano e lui simpaticamente le ricorda, nel linguaggio dei gesti,“Sorridi”

Marta scoppia in una fragorosa risata.






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