Penelope,
le cose possono accadere in un
attimo. Fino ad un secondo prima il freno a mano è ben tirato sui vari elementi
del vivere, ogni cosa pare incasellata nella sua tana e le orme che lasci sulla
sabbia sono ordinate e costanti nel loro incedere.
Stasera vorrei avere le risposte
che nessuno può ottenere, dolce donna dominatrice di sguardi e orizzonti
lontani.
Guardo dalla tua finestra e vedo
i tuoi passi scalzi: lasciano orme sulla sabbia come fossero i sassolini
bianchi che Pollicino, simpatico protagonista di una fiaba della mia infanzia,
sparse ordinatamente nel bosco per non perdersi e poter agevolmente ritrovare
la via di casa.
Ognuna di queste orme si sussegue all'altra
con ordine e misura: mi pare di vederti camminare, i capelli al vento e una
veste chiara e morbida a farti da cornice. Il tuo sguardo è fisso sui tuoi
piedi, concentrato sull'andatura del “far bene” e nulla della meraviglia che ti
circonda colpisce la tua anima facendola sussultare.
Ti ci vuole un boato per farti
alzare lo sguardo. Un colpo al cuore, uno allo stomaco e un altro ancora al
basso ventre, là dove la tua femminilità scalpita. Sei un essere umano
complesso, donna Penelope, e ti si deve attaccare su più fronti per stenderti
al tappeto, se mai si riuscisse a farlo.
Sei in ginocchio, le mani
insabbiate, il fiato corto e il cuore che va a mille. Cosa succede Penelope?
Una storia ti torna alla mente,
un profumo sfiora i tuoi ricordi, il
nuovo avanza, le paure incalzano e demoliscono, per un istante, le tue
certezze. Danza bellezza sulle note di una musica nuova, danza ma non farti
pestare i piedi mai. Apri cuore, mente e corpo ma non rinunciare alla tua vera
natura: ne usciresti sconfitta e trasfigurata.
Accetta e lascia la via libera
dalle paure e dalle incognite del non controllo. Ama e rispetta anche quando
non comprendi, soprattutto quando nulla è come te. Ama ciò che non è visibile, apprezza
l’inconsueto e impara a restare lì dove senti che tanto c'è ancora da imparare.
Resta, osserva, sii paziente se credi in ciò che vedi. Senti.
Osservo i tuoi passi scalzi: lasciano
orme concentriche ora, slegate le une dalle altre come fossero briciole alzate
dal vento e riposte sulla sabbia a casaccio. Pollicino perde la strada ma non è
detto che l’assenza dei sassolini bianchi gli impedirà di trovare la via del
ritorno.
Casa è in mille luoghi diversi vicini e lontani e la si trova
percorrendo le strade più assurde ed impervie; puoi sentirti a casa in un abbraccio
fatto di nuovi baci o in piena solitudine tra i monti innevati. Questa è la vita
vera: un percorso disordinato pieno di zone d’ombra e di sereno a cui si giunge
facendosi guidare dal fiuto, dall'istinto e dal tocco magico dello sguardo ma
mai e poi mai dalla paura o dai condizionamenti dell’esterno. Questi ultimi
sono i soli cattivi consiglieri che ci conducono proprio là dove non vorremmo
mai essere.
Accetta e libera Penelope tutto
ciò che c’è in te anche se non verrai compresa. Ognuno ha il diritto di cantare
la propria canzone a squarciagola senza intralciare la melodia di chi usa altri
toni o melodie diversamente ritmate. Ma di una cosa ti prego, amica dolcissima,
quando ti ritrovi in mezzo ad un boato fatto di verità sincere ma difficili da
accettare, prova a restare con tutta te.
Ci sono realtà che non vanno
spiegate altre che invece vanno accolte e abbracciate perché ci vengono
consegnate nel più intimo degli sguardi.
Come l’amore.
Esso non va raccontato Penelope,
nessuno meglio di te lo sa, ma gli va fatto un posto. Un posto caldo e
accogliente per poterlo far germogliare e crescere fino a diventare talmente
forte da sfidare il tempo, le attese, le intemperie del carattere e della vita.
Non ci sono teorie che spieghino
il sentimento d’amore. Ci sono gli amanti. Tu e Ulisse, la donna paziente e
innamorata, il lupo di mare ramingo ed egoista: stereotipi fasulli di una
realtà solo immaginata. Ma voi, voi due, il vostro amore è stato carne e sangue,
gioia e dolore vissuti sulla pelle e incisi nei cuori: nessuno sa, nessuno può
sapere e giudicare dai risultati di un lieto fine che magari è stato lieto solo
per gli osservatori esterni.
Nessuna teoria nemmeno per noi,
uomini e donne di questo tempo che ci illudiamo di dare e ricevere amore solo
là dove la fatica non è mai troppa. Diciamo tutti di cercare e volere amore ma
poi, senza uno spazio vitale fatto di tempo e spazio esclusivi per noi stessi, rischiamo
di non accenderlo nemmeno un Amore. Anche quando l’altro è magia pura, in grado
di “riconoscerci” e “parlare proprio la nostra lingua”.
La teoria dice molte cose ma l’amore, quello
vero, credo ne dica una sola: “abbandonati”, accetta e libera! Lasciati cadere,
danza con passi inconsueti e disegna cerchi e archi di orme sulla sabbia senza
seguire i sassolini bianchi. Quelli servirono al bambino in cerca di un caldo e
rassicurante abbraccio, ma non a te che
oggi sei donna o uomo adulto e libero.
All'amore si può sfuggire per
codardia o si può rispondere con entusiasmo e responsabilità e nulla si sa della
sua natura se non che la strada che ad
esso conduce non è lastricata di sassi ordinati uno in fila all'altro. Essa, invece, è appena abbozzata da un insieme di briciole innalzate e scomposte dal più insidioso dei
venti.
Solo i desiderosi d’amore costruiranno un tragitto fatto di grazia e non
di bisogno, di libertà e non di costrizione di coraggio e non di paura.
Il sentiero per l’amore è spesso invisibile
agli occhi. Ora li chiudo e chiedo agli altri miei sensi e a te, Penelope, di
farmi da guida.
Meraviglioso...
RispondiEliminaGrazie davvero!
EliminaLo rileggo e rivedo i giorni che sto vivendo, vedo mia moglie che è pronta a spiccare il volo e lasciarmi... e la mia disperazione... cresce...
EliminaLo rileggo e rivedo i giorni che sto vivendo, vedo mia moglie che è pronta a spiccare il volo e lasciarmi... e la mia disperazione... cresce...
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