lunedì 9 febbraio 2015

QUALE STRADA: SASSI O BRICIOLE?

Penelope,

le cose possono accadere in un attimo. Fino ad un secondo prima il freno a mano è ben tirato sui vari elementi del vivere, ogni cosa pare incasellata nella sua tana e le orme che lasci sulla sabbia sono ordinate e costanti nel loro incedere.

Stasera vorrei avere le risposte che nessuno può ottenere, dolce donna dominatrice di sguardi e orizzonti lontani.

Guardo dalla tua finestra e vedo i tuoi passi scalzi: lasciano orme sulla sabbia come fossero i sassolini bianchi che Pollicino, simpatico protagonista di una fiaba della mia infanzia, sparse ordinatamente nel bosco per non perdersi e poter agevolmente ritrovare la via di casa.

 Ognuna di queste orme si sussegue all'altra con ordine e misura: mi pare di vederti camminare, i capelli al vento e una veste chiara e morbida a farti da cornice. Il tuo sguardo è fisso sui tuoi piedi, concentrato sull'andatura del “far bene” e nulla della meraviglia che ti circonda colpisce la tua anima facendola sussultare.

Ti ci vuole un boato per farti alzare lo sguardo. Un colpo al cuore, uno allo stomaco e un altro ancora al basso ventre, là dove la tua femminilità scalpita. Sei un essere umano complesso, donna Penelope, e ti si deve attaccare su più fronti per stenderti al tappeto, se mai si riuscisse a farlo.

Sei in ginocchio, le mani insabbiate, il fiato corto e il cuore che va a mille. Cosa succede Penelope?

Una storia ti torna alla mente, un profumo sfiora  i tuoi ricordi, il nuovo avanza, le paure incalzano e demoliscono, per un istante, le tue certezze. Danza bellezza sulle note di una musica nuova, danza ma non farti pestare i piedi mai. Apri cuore, mente e corpo ma non rinunciare alla tua vera natura: ne usciresti sconfitta e trasfigurata.

Accetta e lascia la via libera dalle paure e dalle incognite del non controllo. Ama e rispetta anche quando non comprendi, soprattutto quando nulla è come te. Ama ciò che non è visibile, apprezza l’inconsueto e impara a restare lì dove senti che tanto c'è ancora da imparare. Resta, osserva, sii paziente se credi in ciò che vedi. Senti.

Osservo i tuoi passi scalzi: lasciano orme concentriche ora, slegate le une dalle altre come fossero briciole alzate dal vento e riposte sulla sabbia a casaccio. Pollicino perde la strada ma non è detto che l’assenza dei sassolini bianchi gli impedirà di trovare la via del ritorno. 

Casa è in mille luoghi diversi vicini e lontani e la si trova percorrendo le strade più assurde ed impervie; puoi sentirti a casa in un abbraccio fatto di nuovi baci o in piena solitudine tra i monti innevati. Questa è la vita vera: un percorso disordinato pieno di zone d’ombra e di sereno a cui si giunge facendosi guidare dal fiuto, dall'istinto e dal tocco magico dello sguardo ma mai e poi mai dalla paura o dai condizionamenti dell’esterno. Questi ultimi sono i soli cattivi consiglieri che ci conducono proprio là dove non vorremmo mai essere.

Accetta e libera Penelope tutto ciò che c’è in te anche se non verrai compresa. Ognuno ha il diritto di cantare la propria canzone a squarciagola senza intralciare la melodia di chi usa altri toni o melodie diversamente ritmate. Ma di una cosa ti prego, amica dolcissima, quando ti ritrovi in mezzo ad un boato fatto di verità sincere ma difficili da accettare, prova a restare con tutta te.

Ci sono realtà che non vanno spiegate altre che invece vanno accolte e abbracciate perché ci vengono consegnate nel più intimo degli sguardi. 

Come l’amore. 

Esso non va raccontato Penelope, nessuno meglio di te lo sa, ma gli va fatto un posto. Un posto caldo e accogliente per poterlo far germogliare e crescere fino a diventare talmente forte da sfidare il tempo, le attese, le intemperie del carattere e della vita.

Non ci sono teorie che spieghino il sentimento d’amore. Ci sono gli amanti. Tu e Ulisse, la donna paziente e innamorata, il lupo di mare ramingo ed egoista: stereotipi fasulli di una realtà solo immaginata. Ma voi, voi due, il vostro amore è stato carne e sangue, gioia e dolore vissuti sulla pelle e incisi nei cuori: nessuno sa, nessuno può sapere e giudicare dai risultati di un lieto fine che magari è stato lieto solo per gli osservatori esterni.

Nessuna teoria nemmeno per noi, uomini e donne di questo tempo che ci illudiamo di dare e ricevere amore solo là dove la fatica non è mai troppa. Diciamo tutti di cercare e volere amore ma poi, senza uno spazio vitale fatto di tempo e spazio esclusivi per noi stessi, rischiamo di non accenderlo nemmeno un Amore. Anche quando l’altro è magia pura, in grado di “riconoscerci” e “parlare proprio la nostra lingua”.

 La teoria dice molte cose ma l’amore, quello vero, credo ne dica una sola: “abbandonati”, accetta e libera! Lasciati cadere, danza con passi inconsueti e disegna cerchi e archi di orme sulla sabbia senza seguire i sassolini bianchi. Quelli servirono al bambino in cerca di un caldo e rassicurante abbraccio,  ma non a te che oggi sei donna o uomo adulto e libero.

All'amore si può sfuggire per codardia o si può rispondere con entusiasmo e responsabilità e nulla si sa della sua natura se non che la  strada che ad esso conduce non è lastricata di sassi ordinati uno in fila all'altro. Essa, invece, è appena abbozzata da un insieme di briciole  innalzate e scomposte dal più insidioso dei venti. 

Solo i desiderosi d’amore costruiranno un tragitto fatto di grazia e non di bisogno, di libertà e non di costrizione di coraggio e non di paura.


Il sentiero per l’amore è spesso invisibile agli occhi. Ora li chiudo e chiedo agli altri miei sensi e a te, Penelope, di farmi da guida. 







4 commenti:

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    1. Lo rileggo e rivedo i giorni che sto vivendo, vedo mia moglie che è pronta a spiccare il volo e lasciarmi... e la mia disperazione... cresce...

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    2. Lo rileggo e rivedo i giorni che sto vivendo, vedo mia moglie che è pronta a spiccare il volo e lasciarmi... e la mia disperazione... cresce...

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